stelle alpine

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sabato 23 agosto 2014

Ferrata allo Zermula - 21 agosto 2014


Ripetiamo la Ferrata allo Zermula che è sempre bella, il tempo finalmente sereno, ci alziamo tardi visto che il meteo da sempre pioggia e l'azzecca, questa volta sbaglia!

Partiamo tardi, arriviamo alle 9 passate a Cason di Lanza ma non importa, si può fare.

Arriviamo all'attacco della ferrata e il tempo invece cambia, comincia ad annuvolarsi!

Tentiamo ugualmente nonostante negli ultimi giorni alla Ferrata Sartor del Peralba c'è stato un incidente grave, un uomo colpito dal fulmine in ferrata davanti agli occhi della sua bambina illesa...

Sono cose che fanno pensare!

Ma ormai abbiamo attaccato e i pensieri restano nella mente.

Un altro uomo ci raggiunge e sale con noi, ma è più veloce e ci sorpassa, lo ritroveremo dopo...

Un mazzo di stelle alpine grandi e bellissime tra le rocce! Sergio le fotografa.

Imbraghi, cordini, casco, tutto a posto, si va.

Saliamo velocemente per il nostro passo, azz! Non ho i guanti da ferrata!...Pazienza, non è lunghissima!

(poi mi sono venute le vesciche nelle mani...)

Il tempo non migliora, anzi... ogni tanto un raggio di sole fa capolino tra le nuvole

superiamo i tratti più faticosi, le mani mi fanno male ma sopporto, però dovrò arrivare in cima!

Arriviamo al libro di via, il tempo è sempre stabile.

Arrampico quasi sempre attaccandomi al cavo, Sergio non ha vesciche perchè lo usa poco, va su per le rocce lui, sarebbe più corretto ma c'è premura di arrivare su prima del temporale!

Arriviamo ma non andiamo in vetta, iniziamo a scendere e davanti all'icona di una Madonnina messa dai soldati durante la Grande Guerra ci fermiamo nel piazzale a mangiare i panini.

Ci raggiunge il tipo che avevamo incontrato, ci aspettava in vetta, ma l'abbiamo fatta tante volte questa vetta!

Strada facendo nella discesa questo parla parla parla

non sappiamo neppure di cosa parla

ma continua a parlare!

ci racconta quello che ha fatto, col suo amico, senza, con altra gente...

se inizia uno di noi a parlare subito ti toglie la parola per riaverla lui...

mi facevano male le ginocchia (bisognerà che faccio qualcosa...) e andavo sempre più lenta.

Alla fine ha deciso di sganciarci e finalmente è andato giù da solo!

Lungo la strada trovo una stella alpina, l'ha persa lui sicuramente!

La raccolgo poverina, non gliela ridarò se lo incontriamo! Non si raccolgono le stelle alpine! Si possono fare bellissime foto, a che serve raccoglierle?

Arriviamo al bar e ci fermiamo a bere un te, lui è la ma se ne va, lo salutiamo































martedì 19 agosto 2014

Monte Freikofel "Cuelat" (1757 mt) - 16 agosto 2014



L'intenzione era di andare a fare la ferrata Senza Confini, ma il tempo ci ha sconsigliati, troppo freddo e nuvoloso, così rifare per l'ennesima volta il Pal Piccolo non ci entusiasmava e abbiamo deciso per il Pal Grande, durante il tragitto abbiamo cambiato itinerario, quella montagna ci incuriosiva!

Il Monte Freikofel qui in Friuli chiamato "Cuelat", si trova tra il Pal Grande e il Pal Piccolo, ed è stato teatro della Grande Guerra, come gli altri monti sul confine ItaloAustriaco.

Il percorso inizia ripido nel bosco, nel sentiero 401a che parte dopo il ristoro "La Casetta in Canadà" di quel folle che suona la tromba e il cane ulula con lui, in direzione Passo di Monte Croce Carnico.

Alla casa cantoniera parcheggiamo l'auto, ce ne sono altre. Da quel sentiero si può andare anche sul Pal Piccolo.

Infatti lungo il percorso un tipo di Monza ci raggiunge, fa un tratto con noi, poi prosegue verso il Pal Piccolo.

Finito il bosco si raggiunge la Casera Pal Piccolo, il percorso storico è segnalato con fotografie antiche della Casera, più in alto troviamo una Cappella votiva con il Cimitero di guerra e vecchie foto.

Poi il sentiero si inerpica e diventa puntinato sulla mappa, infatti è esposto, più in alto si incontrano punti dell'artiglieria, casermette diroccate, postazioni, trincee, gallerie... Le bandiere Italiana e Austriaca oggi sono erette assieme, svolazzano in alto, sul confine, ai tanti morti di entrambi gli stati!

In vetta foto di routine e scendiamo dalla parte opposta verso il Passo del Cavallo.

In vetta incontriamo gente, famiglie diverse ma tutti triestini.

Qualche tratto di roccia dove c'è un pezzo di cavo d'acciaio per aiutare nei punti difficili.

Sempre incontrando ruderi che cercano di recuperare, facenti parte del grande museo storico della Grande Guerra.

Poi due simpatiche marmotte ci guardano su un sasso, ci fermiamo a mangiare i panini, e infine scendiamo, nel bosco attraversiamo in diagonale la montagna su un terreno ripido esposto, fino a raggiungere l'incrocio dove riprendiamo il nostro cammino di salita.

E' in quel tratto che incrociamo un gruppo di gente, senza zaino, senza scarponcini, e ci chiediamo: Ma dove vanno?

Durante l'ultimo tratto incontriamo un altro gruppo di gente, sempre vestiti non da montagna, senza zaini, ma questa volta c'è un anziana zoppicante nel mezzo, e ci chiede, proprio lei: "scusate, è ancora molto lontano il Pal Piccolo?" ehm... non ho parole! Direi di si! AHAHAHAH Forse volevano andare al cimitero di guerra, ma è lontano anche quello a quell'ora (erano le 16:00 passate)

Quasi arrivati incontriamo di nuovo quel signore di Monza che è in vacanza con la moglie ad Arta Terme, ci si saluta e siamo già all'auto.

Appena partiti scoppia un temporale sempre più forte, io mi domando cosa staranno facendo quelle persone del Pal Piccolo!

La gente è fuori! Ma di testa :D