stelle alpine

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lunedì 20 luglio 2015

Sentiero Attrezzato Augusto e Elenita Leva - 18 luglio 2015

Per fare qualcosa di diverso lo abbiamo preso al contrario del solito, ovvero dalla Forca del Palone.
La cosa assurda è stata decidere di salire per quel vallone, l'erba alta, moscerini che ti pungono, erbe pungenti che ti graffiano... poi ripido, troviamo sassaie provocate da vecchie slavine, va un po' meglio salire sui sassi che nel prato, raggiungiamo il primo piano, dove c'è la voragine piena di neve, da li salire diventa un incubo!
Ma ormai dobbiamo arrivare alla forca. Ripido, la ghiaia scende trascinandoti giù, due passi su uno torni giù...
poi il cardo... che ti punge le gambe, ma in mezzo al cardo si cammina un pochino meglio.

Prima arriva Sergio e lassù mi aspetta, io sputo rospi, mi chiedo perchè... c'era la via che porta a Terrarossa, non potevamo andare da la? pfffff
Avrei fatto 2 volte la vetta al Montasio piuttosto!
Vabbè ormai è fatta, arrivo pure io!!

Ci riposiamo, si beve, e si riparte per la nostra meta, ora lo stomaco inizia a farsi sentire ma nella via ferrata non ci sono tanti posti dove fermarsi, alla fine ci fermiamo sotto il sole in una curva, li vediamo persone che arrivano, quando ci raggiungono lei mi riconosce, Rinella? Si... sono Ascur... Amiche da anni in un forum e in FB
ci si da la mano e ci si ferma a parlare per un po' ma poi lei con suo marito proseguono in direzione opposta alla nostra, loro arrivano dalla vetta del Montasio.

Mi viene da pensare che se avessimo preso La solita direzione non ci saremmo mai incontrate! Il destino ricompensa le fatiche!

La via è facile con le attrezzature tutte nuove, bel lavoro! Tutta al sole, e col caldo di questi giorni forse è da preferire qualcosa più all'ombra! 
Incontri nella cengia con curiosi stambecchi non mancano mai.
Scendendo nel ghiaione finale di Disteis i piedi cuociono, e più giù è sempre più caldo. Alla Malga una bella birra gelata non ce la toglie nessuno! Inizia a gocciolare pioggia... tempo matto!







































lunedì 13 luglio 2015

Sentieri ripristinati della Grande Guerra, Torri del Pic Cjadenis e Monte Cjadenis - 10 luglio 2015



Si pensava di aver sbagliato strada, di aver sbagliato montagna, invece hanno cambiato la vetta! Ora la croce non si trova più dove è sempre stata ma in una cima più alta, e per errore, per fortuna, siamo saliti sulla "nuova vetta"

Probabilmente per il Centenario italiano della Grande Guerra hanno ripristinato la vecchia via, cercando sulle mappe trovo che si tratta delle torri del Pic Cjadenis, è la torre più alta.


Fa parte delle Torri del Pic Cjadenis che sarebbe la cima più alta del gruppo, la Terza Torre, altre due Torri si avvicinano al Pic Cjadenis, queste cime ai tempi della Grande Guerra erano nascondiglio o base per i soldati, trincee e sentieri attrezzati li portavano nei punti strategici. Questi sentieri sono stati abbandonati, lasciando il posto agli amanti delle vie ferrate, era assicurata a cavi soltanto la via che porta sul Monte Cjadenis salendo per il Falso Passo dei Cacciatori e che scende al Rifugio Calvi.

Arrivati quasi in cima ci troviamo davanti ad un bivio, due cavi che vanno in direzioni opposte, da una parte un cartello indica Calvi, il rifugio, dopo un po' di indecisioni prendiamo la via che porta verso destra, ci rendiamo subito conto che non abbiamo mai percorso quella via! Però siamo curiosi, si tratta di una via mista tra trincea e cengia, arriva ad una grotta chiusa dentro ad un muretto di pietre, poco più su c'è la croce, ma quella vetta non l'abbiamo mai raggiunta noi! Non è la solita cima! inoltre è talmente a punta, stretta, che in due non si sta su comodamente per sedersi e mangiare, allora torniamo giù al muretto, all'interno, nella grotta, Sergio si accorge di una pallottola incastrata nel cemento, così ho battezzato quella cima: "la cima del muretto con la pallottola".


la pallottola incastrata nel cemento




Bellissimo poter vedere da un altra cima la solita cima che abbiamo sempre fatto! Ancora più bello è che per scendere devi salire anche sulla solita cima, dove hanno tolto la croce ma è rimasto il contenitore del libro di vetta... vuoto...

La discesa verso il Rif. Calvi è un po' più impegnativa forse causa la ormai accumulata stanchezza, anche psicologica, ma è discesa, quindi non devi più tirarti su, ma tenerti per scendere.

Un gruppo di ragazzini al Calvi fa un allegro baccano, finchè arriva il prete, e li ammutolisce tutti. Dall'alto vediamo che fa messa nella cappella.Questa ferrata del Cjadenis è sempre bellissima, ben curata, e ripagante, ora con la via nuova diventa ancora più interessante. E lo ripeto sempre, noi ci divertiamo, ma i poveri soldati che ci hanno lavorato e combattuto con caldo e freddo, neve, ghiaccio, non si divertivano affatto!
Italiani o Austriaci, erano tutti uomini che combattevano per i potenti, una guerra assurda, inutile e ingiusta.