stelle alpine

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martedì 30 settembre 2014

Ferrata Oberst Gressel al Plöckenpass - 27 sett. 2014




Terribile ferrata in Austria! Oggi mi sento come se fossi stata investita da un trattore °_°

un tratto terribile strapiombante, non riuscivo a superarlo sono rimasta appesa due volte non avevo la forza nelle braccia di tirarmi su, poi il terreno umido fa scivolare gli scarponi, sarebbero state ideali le scarpette da arrampicata ma non immaginavo!...

Questa ferrata porta all'inizio delle due ferrate, Senza Confini e Staimbergerweg (quest'ultima ora inagibile), alternativa alla Galleria della Grande Guerra Cellon, molto più facile e divertente! ma la curiosità si paga...
Eravamo già decisi a scendere dopo vari tentativi, le mie braccia non volevano andare avanti, non ce la facevano a reggere il mio peso! Al mattino avevo preso una pasticca di Voltaren 100 per paura dei dolori alle ginocchia che ultimamente sono acuti, ma il farmaco ha inibito la mia forza di volontà oltre alla forza muscolare, non potevo davvero andare avanti e con quello zaino pesante! Cercavamo vie alternative, ma rischiare di farsi male non era il caso, allora scendere, ma non è una bella discesa! L'ho già fatto dalla Senza Confini una volta, meglio evitare di scendere da certe ferrate!
Sergio ha voluto provare a mandarmi su senza zaino, quando avrei messo i piedi sul primo gradino sarei stata a cavallo! Ci ho messo tutta la forza che mi restava! E l'impegno massimo, ce l'ho fatta! Ma Sergio col doppio zaino mi preoccupava... avessimo avuto una corda sarebbe stato tutto più facile! Appena è passato pure lui ho ripreso il mio zaino, più su un altro punto scivoloso ma non a strapiombo, ne siamo usciti e ci siamo fermati a pranzare dove abbiamo trovato un posticino comodo. Niente Senza Confini, ormai si scende, siamo troppo stremati!

Da ricordare! Mai più ferrate sconosciute senza corda!

L'indomani i dolori alle braccia erano acuti!
Il sentiero parte proprio sopra la galleria


  
 Plöckenpass dalla parte Austriaca










  
A raggiungere il primo gradino con entrambi i piedi si è fuori dallo strapiombo






Finalmente fuori!

Creta di Collinetta 

Sulla Senza Confini




Creta di Collina




mercoledì 3 settembre 2014

Jof Fuart (2666 mt) - 30 agosto 2014

Che dire? Emozionante come sempre.
Sveglia alle 4:30... che sonnoooo!!!!
Pronti gli zaini e si viaggia verso Sella Nevea.
Si parte da Malga Grantagar poi la via dei tedeschi, sotto il rifugio vediamo il gatto che gioca nel prato, ha in bocca una piccola talpa.
Arriviamo al rifugio Corsi dove c'è Cristiano che lo gestisce, si chiacchiera un po' con lui poi si parte per il Jof Fuart. Ci lascia in debito di un caffè macchiato e un latte macchiato.
E' sereno finalmente e possiamo salire senza timori.
Gli stambecchi non mancano, si arriva alle rocce, prima facili roccette e zolle erbose, si arriva ad una specie di galleria che si attraversa, poi ci sono cavi che aiutano nei passaggi più impegnativi.
C'è un po' di gente che sale e che scende, la maggior parte sono sloveni, ci ha detto poi Cristiano che era una corriera piena di sloveni. Poi Ennio che abbiamo conosciuto nel negozio di Sportler e abbiamo incontrato anni fa al rifugio De Gasperi. Un tipo simpatico.
Saliamo e finalmente arriviamo alla vetta, dopo le solite foto decidiamo di cambiare vetta, si perchè sul Fuart le vette sono due, l'altra è più tranquilla, anzi non c'è proprio nessuno! Non ci va mai nessuno sull'altra vetta. C'è una stambecca che ci osserva, e ci gira attorno credendosi nascosta tra le rocce, ma noi riusciamo a farle molte foto ricordo! Sulla seconda vetta troviamo un punto dove non c'è vento e possiamo mangiare.
Infine si scende, ripercorrendo la stessa strada, anzi percorrendo la giusta via che dall'alto si vede, in salita ci siamo un po' persi fuori sentiero.
Ci soffermiamo un attimo e vediamo due alpinisti che arrivano dalla Gola Nord Est... una via che sogniamo da anni ma non abbiamo mai osato!
Ancora stambecchi da fotografare, altri sloveni in comitiva, ancora qualcuno che sale, altri scendono.
Li lasciamo passare e attendiamo che non siano più sotto tiro dei sassi che potrebbero sfuggirci.
Arriviamo al nevaio dove c'è la sorgente che Cristiano prende l'acqua, c'è una buca profonda, pericolosa, lui ha messo un segnale ma si vede poco, speriamo che non ci vada nessuno... però noi ci siamo andati...
Ripassiamo a bere ancora e a saldare i nostri debiti, ciao Cristiano! Alla prossima!
E ripercorriamo la via dei tedeschi.
Tante belle vette ci circondano lassù, ricordi di splendide giornate passate, Riofreddo, il Vallone, Madre dei Camosci, il Centenario, Cime Castrein...
Vorremmo rifarle tutte!
Chissà...
Verso il gruppo Canin si vede anche il mare!