stelle alpine

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lunedì 24 agosto 2015

Ceria Merlone al Monte Cregnedul (2357 mt) - 23 agosto 2015

Saremmo dovuti andare sul Montasio dalla Via Findenegg ma il tempo non ci convinceva proprio, minacciava rovesci, così dopo esserci alzati alle 4:00 per partire da casa decidiamo di cambiare itinerario.
Dopo qualche discussione ci accordiamo per il Lavinal dell'Orso.
Da li io proponevo le Cime Castrein che mi piacciono molto! Ma tanto per Pierluigi che ora è qua con noi non ha mai visto ne il Ceria Merlone ne le Castrein.
Il Ceria Merlone sale su pareti verticali, viste da sotto sembrano improponibili ma alzandosi un po' c'è sempre la stradina che si inerpica, magari con tratti di arrampicata, ma i pezzi peggiori sono sempre attrezzati.
Ambiente davvero spettacolare! Il sole fa capolino tra le nubi regalandoci attimi caldi alternati a momenti più freddi dove tocca vestirsi.
Un bellissimo incontro con camosci nel vallone di Cregnedul, corrono mamme e piccini, silenziosissimi... ma il nostro occhio allenatissimo che li cerca di continuo come predatori di fotografie non se li lascia sfuggire! Qualche scatto sebbene lontani, ma sono schivi e impauriti.
Dapprima raggiungiamo gli Scalini, c'è altra gente, è domenica d'agosto quindi il turismo non manca.
Poi ci avviamo al Lavinal dell'Orso, e dopo il riposino si parte verso questa grande massa rocciosa fatta di cenge orizzontali.
Attenzione continua perchè volare giù li è davvero alto! E si continua a salire.
Attraversiamo tratti di cavo, la roccia non è sempre stabile quindi bisogna anche provarla prima di affidarci a lei con le dita.
Raggiungiamo il grande attraversamento detritico, non credo che si veda dal basso...
Poi si arriva ad altri cavi, un po' di sole ci scalda ancora! E infine si curva dietro, da qui non vediamo più il Lavinal dell'Orso e raggiungiamo una scala di pioli lucidi. Superata la scala si passa di la, nella vallata della Forca della Val.
Non contenti facciamo un salto fino in vetta al monte Cregnedul, sempre circondati da stambecchi.
Poi si scende all'incrocio con il Ceria Merlone, li c'è un bel ripiano riparato dal vento dove ci si può riposare e mangiare.
Siamo sempre in zone della Grande Guerra, i ripiani sono troppo squadrati per essere naturali, sicuramente c'era li un osservatorio da dove sparavano...
Una mamma stambecca col suo piccolino ci guardano incuriositi quanto noi a vedere loro che percorrono il Ceria Merlone.
Infine si scende, lentamente causa mia che ho le ginocchia troppo scassate, non riesco ad andare più veloce.

























Monte Piper (2069 mt) - 20 agosto 2015

L'ennesima escursione al Monte Piper questa volta ci porta accompagnati dall'amico Pierluigi.
Il tempo incerto e il rischio di prendere pioggia ci ha dissuasi dall'andare a fare cose più impegnative.
Sono sempre più di 900 mt di dislivello, e zone da lui mai viste adatte allo scopo.
Non resta mai deluso!
Nella Val Dogna, lo abbiamo già portato negli anni passati allo Jof di Miezegnot, al Sompdogna, e all'inizio della val Dogna anche sullo Schenone, ora è toccato al Piper.
Il tempo è stato clemente fino alla fine, sebbene sul tardi si è annuvolato.
In vetta e alle forcelle più sotto il vento era abbastanza forte da dare fastidio così siamo andati a mangiare tra le mura di una delle tante casermette della Prima Guerra, senza tetto, diroccate, ma che lasciano il segno della loro presenza.
Di seguito alcune foto parlano più delle parole.












lunedì 17 agosto 2015

Tofana di Rozes (3325 mt) - 14 agosto 2015

Abbiamo con noi il nostro amico Pierluigi, lo vogliamo portare alle Dolomiti, non ha mai fatto un over 3000, è ora di farlo assieme!
Ci si alza alle 4:00 del mattino, che sonno!!!
Arriviamo al Rif. Dibona, quota 2083 mt. e lasciamo l'auto al parcheggio, ci incamminiamo verso il Rif. Giussani, quota 2561 mt. sono le ore 8:00 il tempo è sereno.
Vorremmo salire alle Tre Dita per prendere la ferrata che in un bivio collega la Lipella, poi scendere dalla via normale.
Salendo vediamo la famosa Cima Carugati (porta il mio cognome), o Nemesis che durante la Grande Guerra era stata presidiata e conquistata dal Tenente Gino Carugati, da lassù ha visto l'accampamento austriaco e anche grazie a lui questa assurda guerra è stata vinta! (cit. dal libro La Guerra di Joseph di Enrico Camanni)
Alle Tre Dita infiliamo imbrago e cordino, il casco, e ci avviamo alla ferrata che sale verso la vetta.
E' ripida, faticosa, tratti umidi, anzi bagnati perchè ci scorre l'acqua, (mi chiedo perchè hanno messo i ferri proprio sul bagnato!)
Sono sempre stata prima, perchè Sergio per ultimo ci controlla e soprattutto mi piace essere prima perchè se inizia Sergio a dire: "attenti qua! Qui è dura! Fai così! Fai cosà!" io mi imbrano e a volte pure mi blocco!
Questa volta non posso dare colpa a nessuno, solo alla stanchezza, proprio là nel punto bagnato scivolo giù e non mi tengo... le mie braccia hanno tentato invano di trattenere il mio peso sul cavo ma hanno solo picchiato i gomiti contro la roccia e mi sono ritrovata appesa al chiodo... coi gomiti doloranti!
Allora Sergio è passato primo e dopo aver legato un suo moschettone al mio è salito, e mi ha tirata in quel tratto difficile, ovviamente ho messo anche le mie forze ma con una tiratina ce l'ho fatta!
Poi toccava passare a Pierluigi che vedendo me così imbranata dopo aver fatto tutto bene si è lasciato un po' impressionare, ma un gruppo di giovani alpinisti che lo seguivano gli hanno insegnato come mettere i piedi correttamente e non ha avuto bisogno di Sergio che era già sceso per aiutarlo.
Arriviamo alla fine dei ferri, ora è solo sentiero di detriti ma mancheranno ancora 200 mt. circa!
Non ce la faccio più! La stanchezza mi avvolge, li mando su, che arrivino in vetta almeno loro! Io una volta ci sono già stata, li seguirò lentamente col mio passo.
Mi sento barcollare dalla stanchezza, mi gira la testa, proseguo ugualmente all'estremo delle forze! Tutti mi superano, mi sorpassano...
Vedo la croce di vetta, però non ho mai pensato di non farcela, devo arrivare a tutti i costi!
Sergio scende un tratto e vuole prendermi lo zaino, per aiutarmi, un po' mi dispiace, gli grido noooo, ma alla fine arriva e lo prende.
Arrivo su pure io, mi siedo che manco vedo la croce, dopo un po' di riposo la gioia di essere arrivati tutti assieme! Wowwww
Foto di rito, mangiamo i panini che magari ci ridanno le forze, fringuelli alpini e gracchi ci girano attorno. C'è ancora una fila di bandierine tibetane colorate, tutte consumate dal tempo, quando siamo andati qualche anno fa c'erano due strisce più lunghe di queste bandierine.
Poi sentiamo lontani i tuoni...
brutto segno... bisogna scendere subito!
Iniziamo la discesa, ma io non riesco a correre causa le mie ginocchia scassate, e vado al mio passo.
Siamo nella via normale, dove vediamo lontanissimo il Rif. Giussani, pioggia e grandine piccolissima si abbattono su di noi, abbiamo le giacche, Sergio ha la mantellina poncio, e teniamo i caschi in testa così la grandine non ci punge.
Si alternano pioggia e sole, i passaggi impervi li superiamo con attenzione per non scivolare, finalmente riprendiamo il sentiero del Giussani, quello che porta alle Tre Dita.
Al Giussani senza fermarci prendiamo la via di discesa ma inzia a piovere talmente forte che siamo costretti a fermarci, e entrare a ripararci, aspettiamo la schiarita davanti ad un te, poi piove e grandina ancora, alla fine si riesce a scendere ma a metà strada ricomincia sempre più forte, per fortuna non fa fulmini perchè quelli mi fanno paura.
Arriviamo alla macchina fradici! Abbiamo con noi gli abiti di ricambio. Meno male ci abbiamo pensato!
Per concludere volevamo fermarci a Forni di Sopra a mangiare la pizza dove la fanno buonissima, chiuso tutto il mese!!! Come si fa a chiudere la pizzeria la sera prima di Ferragosto io non capisco :(
Poi ci siamo fermati ad Ampezzo ed era buona anche li :P






La Vetta della Tofana di Rozes

Il Rifugio Giussani

Illuminata dal sole la parete gialla della Cima Carugati (Nemesis)




A sinistra le Tre Dita ancora non si vedono bene ma si vede la Cima Carugati


Le Tre Dita














Le Tofane

Fringuello Alpino

Gracchio