stelle alpine

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domenica 30 novembre 2014

Cresta verso il Monte Piper - 28 nov. 2014



Il tempo non era tra i migliori ma se si vuole uscire ci si accontenta.

Abbiamo scelto un luogo non lontano, la Val Dogna, il Monte Piper.

Scelta di cui poi ce ne siamo un po' pentiti perchè lassù non esistono rifugi dove rintanarci e fare fuoco.

Salendo non pioveva poi ha iniziato a spolverare una pioggerellina finissima.

Il sentiero inizia dal cartello sulla strada, dove dice "sentiero inagibile"

Lo sapevamo, fatto e rifatto più volte ma ogni volta devo dire che è sempre peggio! Le frane lo hanno distrutto in due punti, dove passano i due canaloni.

Il sentiero nel bosco è attraversato da radici di mugo, queste creavano un gradino naturale ma il tempo e le piogge hanno disfatto la terra e ghiaia che stava all'interno lasciando un vuoto tra radice e terra.

Siamo saliti e ogni tanto si apriva il cielo regalandoci un po' di visione, al bivio dove porta al rifugio Bernardinis, Due Pizzi, da quella parte c'è il danno più grave, li c'è un tratto ferrato che passa sotto una roccia friabile, e continua a disfarsi! In primavera ho visto passare un gruppo di escursionisti, eravamo verso il Bernardinis nell'altro sentiero che parte da Plan dei Spadovai, sarebbe da provare...

Più su finisce il bosco e l'erba è rossiccia arancione, ripida, c'è un po' di neve nel sentiero, decidiamo, visto il tempo così ostile, di non andare alla cima, ma salire nel prato fino alla cresta.

Vento e freddo ci perseguitano ma siamo equipaggiati, arriviamo su e vediamo la vallata di la tutta bianca! Sergio subito immagina una bella sciata :D

Arriviamo in vetta alla prima prominenza rocciosa, siamo nella cresta.
Lassù fuori sentiero CAI troviamo resti della Grande Guerra, casermette diroccate e una cisterna per la raccolta d'acqua.

La discesa nelle radici che sono bagnate dalla pioggia diventa ostile, bisogna assolutamente evitare di mettere il piede sulle radici! Ce ne sono di piccolissime e insidiose.

Ci mangiamo i nostri panini in un attimo di tregua della pioggia seduti sulle giacche a vento riparati dal vento in mezzo ai mughi.

Infine si scende fino all'auto.

GPS 
























martedì 25 novembre 2014

Marmolada senza vetta - 19 nov. 2014

Si raggiunge Passo Fedaia col camper e si passa la notte alla funivia bruciata, (non è mai stata riparata, la mattina arriva troppo presto, fa freddo ma noi abbiamo il camper riscaldato e stiamo bene.

Finiti tutti i preparativi si parte, ci sono già persone in auto che partono prima di noi, si parte dal parcheggio con gli sci ai piedi.
Ignorando tutti i divieti di salite con pelli ci incamminiamo come tutti del resto, le tutine (giovani atleti che vanno ad allenarsi) sono velocissime, ci superano ovviamente, ci superano anche le non tutine... io ho la lingua fuori dalla fatica!

Arriviamo neppure a metà percorso che non ce la faccio più! Un po' mi spaventa la discesa e ci penso... sarò ancora capace di sciare?...


Un po' saranno le ginocchia, sarà che ho perso l'allenamento ma mi sento stanca, Sergio vuole scendere perchè mi vede così, io non insisto di salire :D e iniziamo a togliere le pelli.

Un elicottero giallo vola sulla Marmolada, un gruppetto di persone è fermo sotto alla vetta, vediamo che l'elicottero tenta un recupero... poi deposita i soccorritori facendo un gran polverone di neve e risale in cielo in attesa...

Sapremo dopo dai giornali che ha recuperato uno scialpinista che si è ferito abbastanza gravemente causa un vericello staccato di un gatto che lavorava, purtroppo i segnali di pericolo ci sono, e anche i divieti, ma soprattutto per gli atleti è un esigenza sciare, difatti nessuno ci ha mai detto niente ma bisogna stare lontani dai gatti!

Bellissima la neve e la discesa! Sebbene ho due pezzi di legno e non le gambe articolate con ginocchia riesco a fare belle curve, e mi diverto! Ma ahimè, dove non possiamo andare nella neve fresca e ci tocca percorrere il tragitto del gatto, la neve è difficile da scendere, poi ci sono grossi sassi nascosti che righeranno gli sci, e come al solito, quasi arrivati, un sasso mi frena violentemente e mi fa fare un volo... nessun dolore, non mi sono fatta niente :D proseguo con cautela alle ultime curve e arriviamo al camper.

Ora aspettiamo che nevichi ancora perchè sebbene in alto è divertente, più giù lo è molto meno!



















lunedì 3 novembre 2014

Sella Buia, Ric. Igor Crasso - 29 ott. 2014

Splendido ambiente infestato però da cacciatori.
In una splendida giornata soleggiata, lontane si riescono a vedere le Dolomiti Venete e anche le Dolomiti Friulane tra le quali domina il Duranno.
Il ricovero Igor Crasso è davvero carino e ospita 11 posti letto se non me ne sono sfuggiti al conto, una bellissima stufa in maiolica verde al centro dello stanzone, unica pecca manca l'acqua! Bisogna scendere e arrampicare tra cespugli e rocce sperando di trovarla, oppure portarla in spalle da sotto.
Potrebbe essere base per salire al Monte Sart, ora le brevi giornate non ci consentono di farlo in giornata dato la mia lentezza.
Bellissima escursione autunnale, immersi in una tavolozza di colori gialli, rossi, e ancora verdi, dominati dal cielo azzurro.