Il tempo incerto non ci ha fermati, una bella escursione tra i ruderi della Grande Guerra fino a raggiungere la cima del Monte Plagnote dove ci sono trincee, vecchie casermette e costruzioni risalenti alla Prima Guerra.
Verso La forca della Val ancora neve residua dell'inverno nevoso e guardando al gruppo Canin torna voglia di andare a sciare!
Invece noi camminiamo su zolle di terra erbose distrutte da svalangamenti, la mulattiera è sparita in diversi tratti sul ripido, fiori di tutti i colori ci accompagnano lungo il tragitto e una salamandra nera scompare nell'erba.
Alla verde cima fiorita una bandiera con lunga asta messa chissà da chi, chissà quando e chissà perchè...Fa freddo e siamo mal equipaggiati ma sopporteremo, per questo non saliremo il Monte Cregnedul, inoltre la visibilità è scarsa, lo si vede dentro le nubi.
La discesa che abbiamo voluto percorrere è un vecchio itinerario che passa nella trincea, dove gli austriaci attaccavano gli italiani e viceversa poi il sentiero diventa più percepibile poi sparisce nuovamente nascosto dal pino mugo... su vecchie mappe Tabacco si vedeva ancora una traccia in nero ma ora non è proprio più segnato.
Scendendo fa più caldo e il tempo migliora.
In basso due camosci ci passano davanti...
Raggiunto il sentiero che porta al Passo degli Scalini, percorrendolo in senso inverso siamo tornati a Cregnedul dove più giù c'era l'auto.
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