Levata alle 4:00, sono già stanca prima di iniziare!
Ci prepariamo, si parte, a Villa Santina ci fermiamo a bere un caffè come di consueto.
Val Pesarina, a Lavardet e nella strada vietata che porta a Santo Stefano di Cadore, di fronte al ponte c'è la partenza per la nostra montagna.
Partiamo con le nubi e il tempo incerto, la via è lunga e faticosa, i primi 700 mt sono nel bosco di abeti e larici, tra il mugo e salici, nei prati, tra gli ultimi fiori, fino alla Sella Oberenghe. E' la parte più noiosa perchè siamo ansiosi di toccare la roccia.
Poi ci si sposta verso sinistra in un sentiero che va in piano, un po' scende, quando attacca la ripida salita tra i mughi radi, prato e rocce iniziano le difficoltà, finalmente la roccia, una cengia esposta, poi si attraversa verso la Terza Grande, si percorrono diversi passaggi sempre più impegnativi, nel canalino dove c'era una vecchia corda penzolante ora è stata sostituita da un cavo d'acciaio penzolante pure quello ma con asole. Direi inutile...
Meglio trovare appigli nella roccia, anche perchè il cavo ti mette in posizione distorta ed è più difficile salire! Però chi va su con l'imbrago può usarlo per fare sicura.
Dalla vetta splendidi panorami tutto attorno, dalla val Comelico, le altre Terze (Media e Piccola), Sappada... all''opposto sappiamo che ci sono il Bivera e il Clap Savon ma la nube dispettosa ce li nasconde...
Una piccola Madonnina e la brutta croce di metallo ci segnalano la vetta ormai conquistata.
Fatica e stanchezza ricompensate! :)
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