stelle alpine

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sabato 24 settembre 2016

Sassopiatto (2958 mt.)- 23 sett. 2016

Partiamo la mattina verso le 7:00 dal camper, una fitta nebbia ci avvolge ma noi eravamo sicuri che si sarebbe dissuasa.
L'idea di fare la ferrata non era male per risparmiare la salita fino al rifugio Tony Demetz (2685 mt.) alla forcella del Sassolungo, se non avessimo dimenticato a casa i caschi, inoltre alla partenza dell'ovovia c'è scritto il divieto di parcheggio per i camper, in tutta l'area, anzi in tutte le aree di parcheggio!
Quindi siamo tornati su dove si può ancora parcheggiare e siamo scesi paralleli alla strada, sul sentiero che porta verso i vari rifugi.
Il percorso è molto lungo, aggira tutto il gruppo montuoso e fa perdere circa 200 mt. di dislivello, anche per fare la ferrata si perdono 400 mt di dislivello ma si risparmierebbero un po' di energie salendo con l'ovovia.
Strada facendo la nebbia che dirada apre la vista sui monti, bianchissimi, spettacolo incredibile! Sembrano fantasmi...
Intanto il cielo schiarisce mostrandoci le meraviglie del luogo, la splendida Marmolada aspetta il suo candido manto invernale.
Monti che ci ricordano il Catinaccio, Rosengarten per loro che parlano tedesco.
Lungo la strada si incontrano diversi rifugi che distano circa 2 km uno dall'altro.
Prima di raggiungere il Rif. Sasso Piatto abbiamo svoltato a destra verso quello che sembrava un sentiero, carichi come sempre dell'inutile abbiamo nascosto i pesanti ramponi in un canale perchè strada facendo alcuni escursionisti saliti il giorno prima ci hanno detto che sarebbero stati inutili, infatti la neve era pochissima.
Un traverso fastidioso e inutile scorreva in alto parallelo al comodo sentiero con passaggi esposti, noi dovevamo proprio andare a prendere quello... a volte per risparmiare strada ne facciamo di più!
Infine la salita facile verso la cima, notiamo gente che arriva dalla parte opposta alla nostra, c'è la funivia!!! Comodi! TZÈ
Risparmiano circa 6 o 7 km rispetto a noi che ne dovremo percorrere altrettanti al ritorno! Tutti Austriaci e Tedeschi i frequentatori, italiani pochissimi.
E' un ambiente diverso dalle nostre solite amate montagne che non hanno nulla da invidiare, siamo in Alto Adige. Grandi praterie scivolano sotto i denti di roccia. E dove inizia il bosco i pini cembri sono meravigliosi assieme ai larici ancora verdi. Non vediamo il pino mugo, ne sono ricche le nostre montagne.
Il ritorno lo faremo da Corvara e infine torneremo al Passo Falzarego e a casa ci arriveremo quasi a mezzanotte.















































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