Lunedì, 5 marzo
Giornata splendida, desiderio immenso di tornare lassù, dove volano i grifoni, dove trovo pace per la mia anima.
Sola, soltanto io, guardiana di quel monte attraente che mi lancia il suo richiamo.
Poi salendo incontro un cagnetto, mi segue, e finalmente incontro qualcuno con cui scambiare due parole, Maurizio e Patrizia, due amici che vanno in montagna tenendosi compagnia.
Erano già stati in vetta, li ho incontrati poco dopo il tratto delle lapidi.
Poi, lui, si è inciampato, è rotolato giù facendoci prendere uno spavento incredibile, lui è un omone grassoccio e alto, è rotolato superando il sentiero a serpentina per due o tre volte, finalmente si è fermato!
Siamo in un ambiente severo quassù! Guai!
Li saluto e proseguo il mio cammino laddove ormai c’è solo facile, un po’ esposto.
Raggiungo la campanella che suono, la croce, il libro di vetta, scrivo.
Poi proseguo verso l’alta via, raggiungo la sommità dove vedo il Montasio e le altre Alpi Giulie.
Tardo il ritorno, arrivo giù che è buio, ho anche lasciato stupidamente in auto la frontale!
È fatta!
Un altro giorno ancora, lassù, un altro giorno da non dimenticare.
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